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Comuni Rinnovabili 2013: in crescità l’energia verde

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rinnovabili010La crescita delle installazioni sul terri­torio italiano continua. Sono 7.970 i Comuni dove si trova almeno un impianto, con una progressione costante nel tempo: erano 7.661 nel 2011, 6.993 nel 2010, 3.190 nel 2008. In pratica, le fonti pulite che fino a 10 anni fa interessavano con il grande idroelettrico e la geotermia le aree più interne, e comunque una porzione limi­tata del territorio, oggi sono presenti nel 98% dei Comuni.
Anche nel 2012 è aumentata la diffusione per tutte le fonti – dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia ad alta e bassa entalpia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscalda­mento e pompe di calore – e per tutti i parametri presi in considerazione. Il Rapporto Comuni Rinnovabili 2013 descrive questi cambiamenti mettendo in luce soprattutto un dato: la capacità di questi impianti di produr­re energia in rapporto ai consumi, in particolare delle famiglie. Per far capire come il contributo di questi im­pianti sia fondamentale nel rispondere direttamente alla domanda elettrica di case, aziende, utenze, perché essi accorciano la rete e si integrano con altri impianti efficienti. Grazie a questi cambiamenti, insieme a quelli sull’efficienza energetica, il bilancio energeti­co italiano non solo sta diventando più pulito e meno dipendente dall’estero, ma anche più moderno perché distri­buito sul territorio.

Nella fotografia elaborata dal Rappor­to, i Comuni del solare in Italia sono 7.937. Un numero in crescita (erano 7.837 nel censimento dello scorso anno) che evidenzia come con il sole si energia nel 97% dei Comuni. Per il solare fotovoltaico è il piccolo comune di Casaletto di Sopra, in provincia di Cremona, in testa alla classifica di diffusione in Ita­lia. Con una media di 11,6 kW per abitante e grazie a impianti installati esclusivamente su tetti e coperture, riesce a superare con questa produzio­ne i fabbisogni delle famiglie residenti.
Nel solare termico a “vincere” è il Co­mune di Don, in provincia di Trento. In questo piccolo centro sono installati 761,5 mq di pannelli solari termici, per una media di 3 mq per abitante. Anche in questa classifica viene pre­miata la diffusione per abitante e non quella assoluta, perché gli impianti solari termici possono soddisfare larga parte dei fabbisogni delle famiglie per l’acqua calda sanitaria e il riscalda­mento degli edifici. Sono 69 i Comuni italiani che hanno già superato il para­metro utilizzato dall’Unione Europea, 264 mq/1.000 abitanti, per spingere e monitorare i progressi nella diffusio­ne di questa tecnologia.
I Comuni dell’eolico sono 571. La potenza installata è in crescita, pari a 8.703 MW, con 1.791 MW in più rispetto al 2011. Questi impianti, se­condo i dati di Terna, hanno permesso di produrre 13,1 TWh nel 2012, pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,2 milioni di famiglie. Sono 296 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico, poiché si produce più energia di quanta ne viene consu­mata. Ed è interessante notare come, nel corso degli anni, il processo di dif­fusione si stia articolando con impianti di grande, media e micro taglia, e interessi sempre più aree del Paese.
I Comuni del mini idroelettrico sono 1.053. Il Rapporto prende in conside­razione gli impianti fino a 3 MW e la potenza totale installata nei Comuni italiani è di 1.179 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 4,7 TWh pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,8 milioni di famiglie. Si è scelto di prendere in considerazione solo gli impianti di piccola taglia perché è in questo ambito che ci sono le più importanti possibilità di svilup­po di nuovi impianti. Se dal grande idroelettrico proviene storicamente il contributo più importante delle fonti energetiche rinnovabili alla bilancia elettrica italiana, sono infatti evidenti i limiti di sviluppo per i caratteri del nostro territorio. Non dobbiamo però dimenticare che gli “storici” grandi impianti hanno garantito nel 2012 oltre il 13% della produzione elettrica complessiva, tra dighe, impianti a serbatoio e ad acqua fluente, con una potenza complessiva installata pari a circa 20,5mila MW distribuita in 449 Comuni.
I Comuni della geotermia sono 369, per una potenza installata pari a 915 MW elettrici e 160 termici e 1,4 frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2012 sono stati prodotti circa 5,5 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2 mi­lioni di famiglie. Se la produzione per gli impianti geotermici è storicamente localizzata tra le province di Siena, Grosseto e Pisa, un segnale positivo è lo sviluppo, avvenuto in questi anni, di oltre 350 impianti a bassa entalpia, ossia quelli che sfruttano lo scambio termico con il terreno e che vengono abbinati a tecnologie sempre più efficienti di riscaldamento e raffresca­mento. Questi impianti rappresentano una opportunità importante per ridurre i consumi energetici domestici e di strutture pubbliche e private.

I Comuni delle bioenergie sono 1.494 per una potenza installata complessiva di 2.824 MW elettrici e 1.195 MW termici ma anche di 50 kW frigoriferi termici. Questo tipo di impianti si sta sempre più diffon­dendo e articolando, e va diviso tra quelli che utilizzano biomasse soli­de, gassose e liquide. In particolare quelli a biogas sono in forte crescita e hanno raggiunto complessivamente 1.133 MWe installati e 135 MWt e 50 kWf. Gli impianti a biomasse, nel loro complesso, hanno consentito nel 2012 di produrre 13,3 TWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,2 milioni di famiglie.
In forte crescita sono anche gli impianti a biomasse e biogas collegati a reti di teleriscalda­mento, che permettono alle famiglie un significativo risparmio in bolletta (fino al 30­40% in meno) grazie alla maggiore efficienza degli impianti. Sono 343 i Comuni in cui gli impianti di teleriscaldamento utilizzano fonti rin­novabili, come biomasse “vere” (ossia materiali di origine organica animale o vegetale provenienti da filiere terri­toriali), o fonti geotermiche, attraverso cui riescono a soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento e acqua calda sanitaria.

Scarica il rapporto Comuni Rinnovabili 2013

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